sabato 17 ottobre 2020

Comunicato stampa

 


 

Presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, nell’ambito di una conferenza stampa, sono stati presentati i risultati del Progetto ItE Italiani Emigrati all’estero che ha coinvolto un team di ricerca composto da oltre 170 fra docenti, ricercatori, manager, dirigenti di istituzioni e giovani studenti.

Il team è stato impegnato per oltre diciotto mesi ad analizzare i risultati raccolti nell’ambito di una complessa elaborazione statistica che ha portato all’analisi di oltre 800 questionari compilati da italiani residenti all’estero, per un totale di oltre 43000 dati raccolti. La ricerca, ideata e coordinata da Serena Gianfaldoni docente di Gestione delle Risorse Umane presso l’Università di Pisa, ha affrontato con approccio interdisciplinare il fenomeno della mobilità per investigare il trend per cui molti giovani emigrano all’estero per cercare una maggiore gratificazione economica, la possibilità di fare carriera, la possibilità di ottenere un maggior riconoscimento del talento e delle abilità.

La ricerca è stata condotta coinvolgendo, nella definizione di strategie, oltre 50 manager e dirigenti impegnati sul territorio nazionale che hanno partecipato a tavoli tematici di discussione con i 50 studenti universitari del team, in un’attività di coordinamento e redazione proposte concrete.

 

Serena Gianfaldoni- (responsabile e coordinatrice del Progetto ItE)

bisogna distinguere il fenomeno della mobilità che spinge molti italiani a cercare nuove strade, percorsi professionali e opportunità all’estero, da quello che viene chiamato brain drain, fuga dei cervelli, legato a una dispersione dell’investimento formativo. Il nostro progetto di ricerca ha investigato per mesi, col supporto di qualificati esperti e l’analisi statistica un fenomeno chiaramente complesso. In riferimento alla migrazione giovanile, se da una parte si mostra necessario stimolare i giovani a viaggiare, provare esperienze internazionali, indispensabili per completare il percorso formativo, dall’altra parte è necessario però sostenere coloro che vorrebbero rimanere in Italia e fanno molta fatica a trovare una piena realizzazione. Da quanto è emerso, il nostro sistema paese dovrebbe migliorare l’offerta lavorativa per i giovani italiani, laureati o diplomati, non solo nelle aree umanistiche. Dai dati raccolti, i giovani che emigrano non sembrano scappare dall’Italia, dalla cultura italiana, dalla rete di relazioni amicali o familiari intessute. Al contrario, risulta molto apprezzato lo stile di vita italiano. I nostri punti di forza però, non sembrano bastare. Dal campione che abbiamo esaminato viene troppo spesso lamentata la precarietà del lavoro, la difficoltà di fare carriera, uno scarso riconoscimento del valore e del talento, l’assenza di meritocrazia, una scarsa capacità attrattiva, una forma di immobilismo che ingessa l’Italia e il mercato del lavoro. Al contrario, all’estero, gli emigrati italiani sembrano trovare spazio per realizzare compiutamente il proprio percorso professionale, pur dovendo affrontare evidenti problematiche e una fase di adattamento che, indubbiamente, forma a una mentalità globale. Se risulta, infatti, che da una parte gli ambienti di lavoro all’estero risultano più stressanti e competitivi, risulta anche che all’estero sia più facile vedere riconosciute le proprie abilità, fare carriera, ottenere maggiori riconoscimenti economici e premi per giovani qualificati, oltre alla possibilità di lavorare nel settore disciplinare per il quale sono stati dedicati gli anni e le energie del periodo formativo. In ogni caso emerge che i nostri giovani sono ben considerati dal punto di vista della formazione, altamente qualificati per le posizioni offerte, capaci di portare valore e farsi apprezzare in ambiti professionali competitivi”.

 

Michele Lanzetta, (Direttore del CAFRE Centro interdipartimentale per l’Aggiornamento, la Formazione e la Ricerca Educativa dell’Università di Pisa)

Il Progetto ItE mostra chiaramente l’urgenza di strategie coraggiose rivolte ai giovani e concordate fra università, aziende, istituzioni. Il Progetto ItE si inserisce in un percorso formativo che abbiamo intrapreso, anche come CAFRE, da oltre cinque anni con il Laboratorio Link Università-Aziende, concepito per mettere in contatto gli studenti coinvolti nei nostri progetti con numerosi manager di aziende attive sul territorio nazionale. Fra gli obiettivi formativi dell’università, infatti, dovrebbe comparire anche quello di coinvolgere gli studenti nella progettazione di strategie utili a migliorare li sistema paese. Fra i punti di forza del Progetto ItE mi preme sottolineare la sezione strategica, con la definizione di politiche sociali, economiche e formative capaci di coinvolgere allo stesso tavolo, nel corso di riunioni molto partecipate studenti, manager, dirigenti, docenti e ricercatori che hanno dedicato prezioso tempo al progetto”

 

Giulia Lambardi (studentessa Ingegneria Gestionale)“E’ urgente definire strategie pensate per i giovani, in particolare l’istituzione di tavoli di lavoro periodici in cui analizzare in modo critico il modello di occupazione italiano. Solo con l’impegno e la collaborazione di tutte le parti interessate possiamo, infatti, riuscire ad attuare un cambiamento concreto!,

 

Biancamaria Nuzzi, (Studentessa, Membro Laboratorio Link Università-Aziende) “I giovani rappresentano il cambiamento, l’innovazione e il progresso.  Hanno la capacità di cogliere segnali e trasformarli in idee funzionanti. Liberi da abitudini e consuetudini hanno il coraggio di proporre innovamenti. Tutto questo li rende i portatori naturali del cambiamento periodicamente necessario per il miglioramento dei cicli lavorativi e sono l’elemento fondamentale per lo sviluppo innovativo della società. Per questo motivo è fondamentale che le aziende coinvolgano i giovani nelle attività progettuali per non disperdere le loro idee e sfruttare al meglio la ventata di novità che essi possono portare in termini di innovazione e progresso. Come sosteneva Gianni Agnelli, una cosa fatta bene può esser fatta meglio”.

 

Sara Carloni (Studentessa, Membro Laboratorio Link Università-Aziende) “I risultati del Progetto Ite hanno messo in evidenza la voglia della nostra generazione di mettere radici in Italia e la consapevolezza di quanto la realizzazione personale e lavorativa sia la chiave nel processo di empowerment. Il primo passo per facilitare i giovani nel trovare un impiego è diminuire il mismatch tra istruzione e lavoro. Una  volta trovata un’occupazione, il neolaureato deve avere una posizione coerente con quanto studiato che gli consenta di intraprendere  un percorso basato sulla meritocrazia per conseguire  la crescita sia dell’azienda  che di sé stesso. Il timore più grande dei giovani rimane la precarietà economica, problematica che in parte può essere risolta con l’aiuto dello Stato e delle Istituzioni. Si mostra necessario agevolare le aziende nelle assunzioni e investire sulla ricerca, anche perché i giovani trovano nella possibilità di lavorare all’estero una grande esperienza di formazione. Eppure, il desiderio a lungo termine è quello di restare nel proprio Paese, a patto di trovare una gratificazione lavorativa ed economica che lo consenta.”

 

Martin Bogen, CEO di Tecnologie Diesel SpA/Senior Vice President Bosch, “Aver ricevuto l’opportunità di lavorare in Italia è stata una grande fortuna nella mia vita. La creatività e i talenti ricchi di inventiva, insieme con la loro motivazione e dedizione è impressionante. Sono orgoglioso di essere parte di questa comunità”.

 

Paolo Tazzini, CEO di Yachtalia

I giovani, pur cogliendo le oppotunità che offre un mercato sempre più internazionale, devono imparare a rischiare restando in Italia per dare un contributo fattivo al paese, senza troppo lamentarsi e senza aspettare passivamente aiuti che cadano dall’alto. Anche i ragazzi si devono svegliare, non solo le aziende”.

 

Franco Failli, (DICI Università di Pisa)

Emigrare, con la speranza di fare. Rimanere, assumendosi il rischio di soggiacere”.

 

sabato 10 ottobre 2020

Rassegna Stampa



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Presentazione dei risultati presso la Sala Stampa, Camera dei Deputati (Mercoledì 14 Ottobre 2020)

 




Mercoledì 14 Ottobre presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati saranno presentati i risultati di una ricerca sugli italiani all'estero, la mobilità intellettuale-economica e la cosiddetta "fuga dei cervelli".
La ricerca, coordinata da Serena Gianfaldoni per il CAFRE Università di Pisa, ha previsto una ricca fase di rilevazione statistica che ha coinvolto attivamente 800 italiani attualmente residenti all'estero (oltre 34000 i dati raccolti). Oltre alla rilevazione quantitativa la ricerca ItE ha previsto anche un'indagine qualitativa con il contributo di qualificati esperti e docenti universitari impegnati su tutto il territorio nazionale.
I risultati del Progetto Ite sono stati raccolti in una pubblicazione della Pisa University Press (“Italiani emigrati all’estero. Progettualità, rotte, adattamento e rientro in patria”), nella quale sono anche presentate storie moderne di migrazione italiana oltre a strategie delineate dai numerosi manager, dirigenti e giovani coinvolti nel progetto, impegnati a individuare percorsi condivisi per la valorizzazione del "patrimonio umano" italiano.


venerdì 13 luglio 2018

Descrizione del Progetto di Ricerca




ITALIANI EMIGRATI ALL’ESTERO
Mobilità Intellettuale, economica e "fuga dei cervelli"
PROGETTUALITA’, ROTTE, ADATTAMENTO E RIENTRO IN ITALIA


Il progetto promosso da CAFRE Università di Pisa analizza il fenomeno migratorio che ha interessato e continua a interessare migliaia di lavoratori italiani.
Il progetto ha previsto un'analisi qualitativa multidisciplinare oltre ad un'indagine quantitativa rivolta a un campione di italiani di prima generazione che attualmente vivono e lavorano negli Stati Uniti, Canada e Europa. 
Lo studio è stato accompagnato da una sezione progettuale riservata alle strategie possibili per valorizzare le buone pratiche italiane, sostenere quelle organizzazioni, aziende e istituzioni italiane che hanno perso attrattiva agli occhi dei giovani, scoraggiare l’emorragia di talenti, favorire il cosiddetto rientro dei “cervelli in fuga",
Le proposte sono state elaborate a partire dalle criticità e dalle lacune mostrate nel corso della rilevazione statistica con il coinvolgimento attivo di manager, docenti, studenti ed esperti.

Il progetto è cominciato nel luglio del 2018 e si è concluso a Giugno 2020 con la pubblicazione dei risultati. 

mercoledì 11 luglio 2018

Obiettivi del Progetto



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La ricerca ItE è stata destinata a:

Analizzare il fenomeno degli italiani all'estero da una prospettiva multidisciplinare

 Misurare la dimensione del fenomeno con il supporto di statistiche e analisi quantitative

 Analizzare le leve motivazionali che hanno spinto i lavoratori italiani ad andare all'estero

 Focalizzare le tratte migratorie verso gli Usa e i paesi dell’Europa

 Analizzare la tenuta dei vincoli culturali e sociali con l’Italia

Individuare le carenze strutturali, ambientali, legislative manifestate dai lavoratori italiani che hanno scelto di andare all’estero

 Registrare il grado di soddisfazione del progetto di sviluppo personale

 Elaborare strategie aziendali per attrarre i giovani talenti italiani

 Elaborare modelli di intervento istituzionale per favorire il cosiddetto rientro dei “cervelli in fuga”

martedì 10 luglio 2018

Promotori






Il progetto di ricerca “Italiani all’estero” è stato promosso dal CAFRE Centro per l’Aggiornamento, la Formazione e la Ricerca Educativa dell’Università di Pisa https://www.cafre.unipi.it che coordina e realizza il progetto in collaborazione con

Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale, Università di Pisa http://ingegneriagestionale.unipi.it

Aggiornamento Professionale, Università di Pisa http://aggiornamento.cafre.unipi.it

Link, Laboratorio Università-Aziende presso CAFRE Università di Pisa https://www.cafre.unipi.it

CUS Università di Pisa http://cuspisa.unipi.it

Società Italiana di Sociologia http://www.societaitalianasociologia.it

Culturae. Percorsi di formazione e comunicazione http://www.centroculturae.it

Fondazione Migrantes https://www.migrantes.it/

Master Ciba Comunicazione, Imprese, Banche e Assicurazioni https://www.eraclito2000.it/master-ciba

Club Unesco di Lucca http://www.clubunescolucca.it

Fondazione IDI Istituto Dirigenti Italiani http://www.fondazioneidi.it

Confesercenti Livorno https://www.confesercenti.li.it

Four Seasons www.4seasons-ac.eu-

icP Industria Cartaria Pieretti https://pieretti.it

PCMC Italia - Paper Converting Machine Company Italia http://www.pcmcitalia.com/

Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale https://www.portialtotirreno.it

Invest Banca https://www.investbanca.it

Ditta Banti Ruffo http://www.dittabanti.it

Itinera. Servizi alle imprese https://www.itineragroup.com

Banca di Pisa e Fornacette Credito Cooperativo http://www.bancadipisa.it

START-hub consulting https://starthubconsulting.com/

Flowrence srl

L’Ortofruttifero https://www.lortofruttifero.it



lunedì 9 luglio 2018

Comitato Scientifico



Al progetto Italiani all'Estero hanno partecipato esperti da tutta Italia, manager, docenti, ricercatori oltre a numerosi studenti universitari.

RESPONSABILE SCIENTIFICO 

Responsabile Scientifico del Progetto di Ricerca “Italiani all’estero” è Serena Gianfaldoni, Docente di Gestione delle Risorse Umane, Università di Pisa

COMITATO SCIENTIFICO

Hanno fatto parte del Comitato Scientifico (in ordine alfabetico): 

Sonia Bernicchi (Sales Director IcP Pieretti)

Federico Calzolari (Scuola Normale)

Carlo Carleschi (General Manager Four Seasons)

Elena Carpi (Università di Pisa)

Roberto Castaldi (Università Ecampus e affiliato Istituto DIRPOLIS Scuola Sant’Anna)

Maria Cinque (LUMSA)

Fausto Corvino (Scuola Superiore di Studi e Perfezionamento S. Anna)

Franco Favilli (Università di Pisa)

Claudio Fornari (CEO Ecol Studio)

Serena Gianfaldoni (Università di Pisa)

Marco Giannini (Università di Pisa)

Silvia Guetta (Università di Firenze)

Hamed Habouss (Università Napoli L’Orientale)

Michele Lanzetta (Università di Pisa)

Patrizia Magnante (Università Roma Tor Vergata)

Luigi Martines (CEO Onda Energia)

Riccardo Mascia (Conservatorio di Parma)

Diana Pardini (Master CIBA Comunicazione, Banca, Imprese, Assicurazioni)

Riccardo Roni (Università di Urbino)

Niccolò Rinaldi (Head of Unit Parlamento Europeo)

Annateresa Rondinella (CITC UNESCO)

Stefano Sardelli (Direttore Generale Invest Banca)

Giuseppe Sommario (Università Cattolica)

Andrea Taddei (Università di Pisa)

Paolo Tazzini (CEO Yachtalia)

Manuele Vailati (CEO Start Hub Consulting)

Silvia Venturi (Università di Pisa)